Il Discepolato nella SRF/YSS e la storia che precede la Lega di volontariato dei discepoli laici
Nel dicembre del 2020 abbiamo postato sul nostro Blog un messaggio speciale del Presidente della Self-Realization Fellowship/Yogoda Satsanga Society of India, Brother Chidananda, riguardante la Lega di volontariato dei discepoli laici. In quel post, egli ha espanso l’annuncio fatto alla Convocazione del 2020 sul lancio imminente di questo “ grande traguardo nella crescita della missione mondiale di Paramahansa Yogananda”.
Il progetto per il lancio di un intero sito web destinato alla Lega di volontariato dei discepoli laici è ancora in via di completamento e saremo pronti ad accettare le richieste di adesione a fine primavera. Nel frattempo Brother Chidananda prosegue nella presentazione della Lega dei discepoli laici col suo secondo post in questo blog, per condividere con voi un po’ della storia del processo che ha portato alla nascita della Lega di volontariato dei discepoli laici.
Breve storia del discepolato nella SRF/YSS
Poiché lo scopo della Lega di volontariato dei discepoli laici è quello di fornire un mezzo per la crescita dei discepoli che desiderano seguire il più possibile il loro guru, Paramahansa Yogananda, potrebbe essere utile qui un breve riepilogo di ciò che significa essere un discepolo nella Self-Realization Fellowship/Yogoda Satsanga Society of India.
Come i membri SRF/YSS sanno, la missione mondiale spirituale assegnata a Paramahansa Yogananda fu avviata congiuntamente da Gesù Cristo e dal Mahavatar Babaji. (1) La guida divina di entrambi questi avatar si riflette nel sacro sentiero che Paramahansaji offrì ai discepoli a lui profondamente fedeli.
I discepoli di Gesù
Nel Nuovo Testamento compaiono molte importanti indicazioni riguardanti il discepolato nella vita dei seguaci di Gesù. Paramahansaji ci dice: “I grandi arrivano con due scopi: quello di ispirare e illuminare un certo numero di persone o una grande massa, e quello di addestrare dei veri discepoli, che modellino la loro vita su quella del loro maestro. Questi ultimi sono i membri della vera sacra ‘famiglia’ che forma il gruppo interno nel quale egli impianta la sua vita spirituale. Gesù ebbe dodici di questi discepoli – e altri ancora – ma uno dei dodici tradì il suo amore e la sua fiducia. Il compito più difficile per ogni maestro spirituale ordinato da Dio, è creare altri che siano come lui, tuttavia Gesù creò dei veri discepoli cristici.”
Il discepolo è qualcuno che accetta la disciplina di un Guru per ottenere la perfezione spirituale, e che segue le orme del guru, sforzandosi ogni giorno di diventare un esempio vivente dei suoi insegnamenti e dei suoi ideali. Questo prevede spirito di entusiasmo e dedizione, qualità richieste a ogni discepolo, sia che segua il sentiero monastico che quello laico. Dio non ha favoriti. Egli sceglie chi Lo sceglie.
Il parametro per il discepolato consiste nel seguire e nell’essere leali agli insegnamenti del proprio guru. Tra le moltitudini che udirono l’insegnamento di Gesù, solo un numero relativamente piccolo lo seguì veramente. Fu a causa di questa incapacità della moltitudine a seguire i suoi insegnamenti, e di conseguenza a trarne beneficio, che Gesù chiese: “Perché mi chiamate ‘Signore, Signore’, e non fate le cose che dico?” (Luca 6:46)
Stando a quanto detto da Paramahansaji, Gesù ha manifestato un’opinione simile in epoca moderna. Il Guru ha detto che, sebbene la verità interiore — lo spirito vivente — del suo messaggio di comunione con Dio è stato tenuto vivo per 2000 anni da pii devoti nei monasteri e nei conventi, dando origine a molti santi di vera Autorealizzazione cristica, come Sant’Antonio, San Francesco d’Assisi, Santa Teresa d’Avila, e altri, Gesù non era felice della struttura esterna del “chiesismo” sviluppatosi intorno al suo nome e ai suoi insegnamenti.
Paramahansaji ha scritto: “Gesù risorto e sempre vivente, ha conferito con il Mahavatar Babaji in India, lamentandosi: ‘Cosa è accaduto alle mie chiese? Fanno opere di bene, ma hanno perso la conoscenza della vera comunione — del reale contatto con Dio — e non sanno come percepire la mia coscienza e trasmetterla agli altri’”.
Paramahansaji continuò a spiegare: “Grazie alla scienza del Kriya Yoga inviata dal Mahavatar Babaji in comunione con Gesù Cristo, la Self-Realization Fellowship insegna in epoca moderna la verità comune e universale che sta alla base del Cristianesimo originario di Cristo e dello Yoga originario di Krishna”.
Le istruzioni di Babaji sul discepolato
L’inizio della circolazione del Kriya Yoga in tempi moderni comportò un altro importantissimo passo nella comprensione della relazione guru-discepolo così come viene praticata nella SRF/YSS. Nell’Autobiografia di uno yogi, cap.34, Paramahansaji ha riportato le parole di Babaji e di Lahiri Mahasaya su questo tema.
Lahiri Mahasaya riferì: “Babaji mi impartì le antiche e rigide norme che regolano la trasmissione dell’arte yogica dal guru al discepolo. ‘Concedi la chiave del Kriya solo ai chela idonei,’ disse Babaji. ‘Chi fa voto di sacrificare ogni cosa al Divino, è degno di sciogliere, con la scienza della meditazione, gli ultimi misteri della vita’.
“’Angelico Guru, poiché avete aiutato l’umanità facendo risorgere la perduta arte del Kriya, non volete accrescere il beneficio che le avete accordato attenuando la severità delle regole per divenire discepoli’ chiesi a Babaji con sguardo implorante. ‘Vi prego, permettetemi di impartire il Kriya a tutti coloro che si impegnano sinceramente nella ricerca spirituale, anche se in principio possono non essere in grado di votarsi alla completa rinuncia interiore. Il tormentato genere umano, perseguitato dalla triplice sofferenza, (2) ha bisogno di un incoraggiamento speciale; potrebbe non tentare mai la via della liberazione, se gli fosse negata l’iniziazione Kriya.’
“’Così sia. La volontà divina si è espressa per mezzo tuo. Concedi il Kriya a tutti coloro che umilmente chiedono il tuo aiuto,’ rispose il compassionevole guru.”
In un discorso ai discepoli alla Casa Madre SRF nel 1949, Paramahansa Yogananda spiegò questo fatto come segue: “Per secoli, il Kriya Yoga era stato nascosto al pubblico generale, per garantire che l’antica scienza sacra fosse conosciuta solo dai “chela qualificati” — monaci e altri rinuncianti, per lo più Brahmini, la cui vita intera fosse dedicata esclusivamente alla realizzazione di Dio. Sebbene le antiche restrizioni di ascetismo e rinuncia fossero state revocate da Babaji per fare in modo che le masse avessero la possibilità di beneficiare del Kriya Yoga, egli tuttavia chiese che Lahiri Mahasaya e tutti i discendenti della sua linea spirituale (la linea dei guru della SRF/YSS) imponessero a chiunque cercasse l’iniziazione un periodo di addestramento preliminare, come preparazione alla pratica del Kriya Yoga”.
Come è ben noto, fu nel 1920 che il Mahavatar Babaji visitò Paramahansa Yogananda e lo benedì perché andasse in America — e da lì diffondesse nel mondo gli insegnamenti del Kriya Yoga, con queste parole: “Verrà il tempo in cui il Kriya Yoga, la tecnica scientifica della realizzazione di Dio, si diffonderà su tutti i Paesi, contribuendo a unire in armoniosa fratellanza tutte le nazioni, grazie alla percezione trascendente che ogni uomo avrà del Padre infinito”.
Storia del discepolato laico nella SRF/YSS
Nei primi anni della sua opera in America, Paramahansaji approvò personalmente ogni individuo che riceveva l’iniziazione al sacro Kriya Yoga, con la quale si entra nella relazione guru-discepolo.
Negli anni tra il 1951 e il ‘52, sapendo che la sua incarnazione si avvicinava alla fine, trasmise ai suoi discepoli più intimi le regole che si dovevano seguire per concedere l’iniziazione al Kriya Yoga da quel momento in poi. Sebbene le Lezioni SRF e le tecniche di base sarebbero rimaste accessibili a chiunque volesse riceverle, sia che uno facesse parte di una chiesa, di un sentiero spirituale o di nessuno di questi, l’iniziazione al Kriya doveva essere concessa solo a coloro che sarebbero diventati membri della SRF o della YSS, e che avrebbero accettato formalmente la relazione guru-discepolo.
Quelle linee guida sono state rispettate dalla SRF e dalla YSS sin da allora, con la conseguente continua crescita della famiglia spirituale di discepoli laici in tutto il mondo di cui ci rallegriamo oggi.
La nascita del primo gruppo di discepoli laici
Nei suoi ultimi anni, Paramahansaji a volte chiamava “discepoli dell’ordine” quelli che avevano ricevuto l’iniziazione al Kriya Yoga per mezzo suo. (3) In altre parole, egli considerava tutti i devoti che avevano assunto la promessa Kriya come appartenenti a un ordine di discepolato, non solo quelli che avevano preso i voti nell’ordine monastico. Inoltre, nei suoi ultimi anni, il Guru passò molto tempo a lavorare per creare un piano e una struttura destinata ai discepoli laici che volessero svolgere una parte nel servire l’opera. Egli stabilì un programma di vita per i discepoli, che ora fa parte della Lezione Kriya n.5, comprendente vari modi in cui il discepolo poteva servire attivamente l’opera e la missione del Guru.
Egli chiese a Meera Mata di iniziare a organizzare i membri del Tempio di Hollywood nel primo Gruppo di discepoli laici SRF. Meera Mata lavorò insieme ai principali discepoli laici per creare uno schema dell’intero movimento di discepoli laici della SRF. Eugene and Marjorie Benvau furono i primi leader laici del gruppo; altri membri hanno continuato e continuano tutt’oggi a servire in ruoli direttivi.
Negli anni ’70 Brother Bhaktananda si affiancò a Meera Mata alla guida di questo gruppo, conducendo incontri mensili dei Discepoli laici e lezioni sul discepolato nella India Hall. Il programma è andato avanti sotto la guida dei ministri che si sono succeduti a Brother Bhaktananda come ministri in carica ad Hollywood.
In una lettera scritta ai devoti nel 1962, Meera Mata disse:
“Il Gruppo di discepoli laici nella Chiesa SRF di Hollywood rappresenta l’inizio di un Ordine che era un sogno caro al nostro Maestro, Paramahansa Yogananda. Questo Gruppo è costituito da membri SRF che desiderano diventare più attivi nell’opera SRF e promuovere la sua crescita in qualunque modo possono.”
Nel 2019, l’uscita di una nuova edizione delle Lezioni SRF ha dato a tutti i seguaci di Paramahansaji il piano completo di vita di un vero discepolato. Il Presidente della SRF Brother Chidananda ha in seguito annunciato l’inaugurazione della Lega di volontariato dei discepoli laici che da allora si sta sviluppando e aprirà le iscrizioni nella primavera di quest’anno.
Ci auguriamo di condividere altro ancora sull’imminente lancio della Lega di volontariato dei discepoli laici (La Lega Sevak YSS) tra breve.
Note finali:
[1] Questo viene spiegato nell’ Autobiografia di uno Yogi, cap. 33–37 e nella rivista Self-Realization, Primavera 2020.
[2] Le sofferenze fisiche, mentali e spirituali, che si manifestano rispettivamente come malattia, inadeguatezza psicologica o “complessi”, e ignoranza dell’anima.
[3] “Io non dico mai che gli altri sono miei discepoli”, disse. “Dio è il Guru, essi sono i Suoi discepoli.”
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